Il Caso GIllette
Nel lontano 1904 King C. Gillette decide di immettere sul mercato, dopo averlo coperto da brevetti, il suo ultimo prodotto: il rasoio usa e getta con il manico sulla lama. Ma come è possibile generare flussi di ricavi importanti da un prodotto di questo tipo? La risposta non è semplice ma l’azienda decide di utilizzare una parte del prodotto per condurre il prodotto stesso al successo. Nasce così l’idea di vendere il manico del rasoio a prezzi contenuti o addirittura di regalarlo insieme ad altri prodotti in modo che potesse generare quella domanda, al momento inesistente, dei prodotti ad esso collegati, in particolare delle lamette Gillette. Così è stato. La penetrazione sul mercato è stata imponente ma ora si affacciava un altro problema ovvero tutelare l’azienda dalle contromosse dei concorrenti. In un modello di business detto “razon & blades” proprio perchè utilizzato per la prima volta da Gillette, infatti il pericolo è quello di lanciare un prodotto esca che fornisce come effetto boomerang ai concorrenti la possibilità di creare prodotti sostitutivi, a costo inferiore, utilizzabili in alternativa alle lamette originali. Per questo l’azienda ha investito ingenti somme di denaro per l’attività di copertura attraverso brevetti dei suoi prodotti. Ad oggi i prodotti per la rasatura infatti sono i prodotti più coperti al mondo da brevetti, perché facilmente copiabili. Nel modello di business di Gillette quindi non basta immettere sul mercato un prodotto civetta, per così dire, bisogna anche evitare che le aziende concorrenti utilizzino questo come una leva di vantaggio nei propri confronti.
È dal lontano 1904 che l’azienda Gillette continua ad investire ingenti somme di denaro in brevetti che utilizza per coprire i suoi prodotti tecnologicamente avanzati. Questo le ha permesso nel tempo di rimanere un’azienda leader nei prodotti per la rasatura e di continuare ad innovare i prodotti senza stravolgere il modello di business che rimane tutt’ora valido.