10 domande per misurare l’impatto dell’AI sul tuo modello di business

Sep 23, 2025

San Francisco, anno 2024. Due taxi si fermano davanti allo stesso grattacielo nel Financial District. Stesso tragitto, stessa corsa, stesso prezzo. Ma c'è una differenza che vale miliardi di dollari.

Il primo è un classico Yellow Cab. L'autista conosce ogni strada, ha esperienza decennale, sa leggere il traffico. Il secondo è una Tesla guidata da un algoritmo che ha "imparato" da milioni di chilometri percorsi da altri veicoli.

Chi dei due sopravviverà alla trasformazione dell'AI?

La domanda potrebbe sembrare banale: ovviamente l'auto autonoma è il futuro. Ma è qui che sbagliamo prospettiva. Perché la vera battaglia non si gioca tra taxi tradizionali e auto autonome. Si gioca tra modelli di business.

Il Yellow Cab che ha investito in una piattaforma proprietaria per ottimizzare i percorsi, che ha costruito relazioni durature con clienti corporate, che ha diversificato verso servizi premium, potrebbe resistere molto meglio di una flotta di Tesla gestita da un algoritmo ma senza strategia di differenziazione.

È settembre, il momento dell'anno in cui si torna alla scrivania con quello sguardo lungo che solo le pause estive sanno regalare. Ed è anche il momento giusto per affrontare una verità che il dibattito sull'AI continua a sfumare: non esistono "settori a rischio", esistono modelli di business più o meno vulnerabili.

 

L'errore di guardare ai settori invece che ai business model.

Quando McKinsey ci dice che nove dipendenti su dieci usano già l'AI generativa, o quando leggiamo che servizi finanziari e manifatturiero sono tra i più esposti alla disruption, commettiamo un errore di prospettiva. Pensiamo per categorie industriali, come se tutte le banche o tutte le aziende manifatturiere fossero uguali.

Ma dentro lo stesso settore convivono realtà che l'AI la temono e altre che la cavalcano. La differenza non sta nell'industria di appartenenza, ma nella robustezza delle fondamenta su cui poggia ogni singolo modello di business.

È un tema che Alexander Osterwalder ha ripreso con forza nel suo recente webinar "Competing on Business Models: AI changed everything and nothing". Le domande che si pone sono le stesse che dovremmo porci tutti: quali elementi del nostro modello di business resistono all'onda dell'AI? E quali invece rischiano di essere spazzati via?

Oggi, con l'80% della forza lavoro potenzialmente influenzata da strumenti come ChatGPT secondo uno studio MIT-Stanford, quella intuizione è diventata urgenza strategica.

La mappa delle vulnerabilità.

Facciamo un esperimento. Prendi il tuo business e prova a rispondere a queste due domande:

"Quanto la tua proposta di valore rischia di essere commoditizzata dall'AI, perdendo unicità e differenziazione agli occhi dei clienti?"

Se fai parte di una società di consulenza che vende principalmente ore di analisi e reportistica, questa domanda dovrebbe tenerti svegli la notte. Se invece il tuo valore risiede nella capacità di orchestrare processi complessi e costruire relazioni strategiche durature, l'AI potrebbe addirittura amplificare il tuo impatto.

Seconda domanda: "Quanto gli asset critici – risorse distintive, competenze, processi o partnership strategiche – rischiano di non costituire più un vero vantaggio competitivo nell'era dell'AI?"

Se lavori in un'azienda manifatturiera che ha costruito il proprio vantaggio competitivo su lead time ridottissimi, assicurando consegne velocissime ai clienti, l'AI potrebbe rapidamente livellare il campo di gioco ottimizzando supply chain e produzione anche per i concorrenti. Se invece la tua organizzazione possiede asset come ecosistemi esclusivi di fornitori costruiti in decenni di collaborazioni o brevetti su materiali proprietari difficili da replicare, avrà fondamenta molto più solide.

Sono solo due delle dieci domande che compongono il nostro strumento di self-assessment: "10 Domande per misurare l'impatto dell'AI sul tuo modello di business". Non un test per misurare il "punteggio AI" della tua azienda, ma una lente per capire dove guardare con più attenzione.

Le domande sono organizzate attorno a quattro aree: il front stage (proposta di valore, clienti, relazioni, canali), il back stage (attività, risorse, partner), la profit formula (ricavi, costi, margini) e il contesto (scenario competitivo e capacità organizzativa interna). Perché l’impatto dell’AI non è uguale per tutti, dipende dalle vulnerabilità del proprio modello di business, e queste vulnerabilità si possono mappare.

 

Alcune indicazioni operative.

Prima di effettuare il test e valutare l'impatto dell'AI sul tuo modello di business, facciamo un paio di precisazioni.
Anzitutto il test non ha la pretesa di essere esaustivo ma si propone di iniziare a guidare la riflessione strategica sul tema. 
In secondo luogo vogliamo darti qualche indicazione per la lettura dei risultati.
Al termine del test, riceverai infatti una mail con il punteggio ottenuto e con il recap dei singoli punteggi assegnati alle aree esaminate. Oltre al riepilogo riceverai dei suggerimenti pratici per iniziare una riflessione assieme ai tuoi colleghi su come rendere meno vulnerabile il tuo modello di business.
  

Un'ultima cosa. Se sei un professionista che vuole utilizzare questo strumento per attivare una riflessione strategica con i propri clienti, ti invitiamo a scaricare la versione cartacea

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La vera sfida non è predire se l'AI cambierà il tuo business - lo sta già facendo. La sfida è decidere se subire il cambiamento o guidarlo. Se farti travolgere dalla corrente o usarla per raggiungere nuove destinazioni.

Quello che distingue le aziende che prosperano da quelle che sopravvivono non è la velocità nel adottare nuove tecnologie, ma la lucidità nel capire come queste tecnologie si inseriscono nella loro strategia di lungo termine. È la capacità di trasformare l'ordinario di oggi nello straordinario di domani.

Le 10 domande non generano risposte preconfezionate ma aiutano a capire meglio dove guardare.

Prova l’assessment sulla tua azienda. Scopri dove il tuo modello di business è più vulnerabile e dove invece puoi trovare nuove leve di crescita. Trasforma l'ansia da AI in chiarezza strategica.

E poi raccontaci come lo vedi nel tuo contesto. Siamo curiosi di capire quali vulnerabilità e quali opportunità emergono dalla tua analisi. Perché alla fine, le storie più interessanti sono sempre quelle che nascono dal confronto con la realtà.

Se vuoi parlarne con noi, richiedi una call a questo link.

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